La digestione e’ un processo estremamente complesso e ramificato da connessioni biologiche infinite che possono influenzare in positivo o in negativo i vari processi.
Effettuare pochi e frequenti pasti giornalieri sono un valido sistema per assicurarsi che il cibo subisca i trattamenti di cui ha bisogno lungo tutto il tratto digestivo.
Le onde digestive e le contrazioni REB hanno nella fase postprandiale ( dopo un pasto ) dei ritmi ben precisi ad esempio 9 cicli al minuto nel duodeno, 12 cicli nel digiuno e ileo ( due parti dell’intestino tenue ) e 3 cicli nel crasso. Questo per dire che il consumo di elevate quantità di cibo in un unico pasto forse non e’ la scelta migliore se si vuole ottimizzare il processo digestivo.
Esiste un solo e fisiologico stato di digiuno che e’ di circa 12 ore ed e’ la notte e corrisponde a una speciale risposta ormonale molto caratteristica ( alzarsi di notte per mangiare e’ oramai una pratica andata in disuso anche tra gli atleti di alto livello ). Aumentare il digiuno e portarlo alle 18 ore o a un unico pasto giornaliero di grosse quantità ha come unico effetto quello di far dimagrire le persone e riduce di molto il grado di assorbimento di molti minerali, vitamine, aminoacidi, glucidi e lipidi che hanno bisogno di un giusto tempo a contatto con l’orletto a spazzola degli enterociti per poter essere assorbiti senza vedersi i canali di trasporto saturati da un ingombro di massa tipo folla. I canali di assorbimento sono come delle porte, se chi deve entrare da quella porta sono pochi entrano con regolarità se sono in tanti si forma un tappo e visto i REB dell’apparato digerente il povero elemento vede la propria porta sfuggire trascinato verso il basso alla inevitabile escrezione e all’unica porta rimasta ( il cesso ). I tempi di digestione sono lunghi e la suddivisione dell’alimentazione richiede un minimo di 3 pasti principali e fino a 2-3 spuntini aggiuntivi per ottimizzare l’assimilazione. Anche la logica della suddivisione dei principi alimentari ha quindi una sua scienza che non può essere sempre e continuamente violentata da teoria tanto bizzarre quanto prive di fondamento scientifico.
Se volete quindi aumentare di massa e forza il digiuno forzato risulta essere non fisiologico per l’organismo riducendosi le finestre di assorbimento alimentare, oltre che ad attivare processi catabolici cellulari controproducenti per il fine ultimo.
Se volete perdere peso il digiuno può trovare la sua collocazione, ma si dimentica che e’ inevitabile un effetto collaterale rappresentato quasi sicuramente da una carenza di aminoacidi essenziali, vitamine e minerali importanti per un buon funzionamento del corpo, quindi anche li c’e’ da chiedersi se il gioco vale la pena per vedere un fisico emaciato o un fisico asciutto, ma anche sano grazie a una più logica pianificazione ( a voi la scelta ).
La scienza dell’alimentazione non e’ sempre mettere assieme in uno shaker proteine e succo e vai, ma una enorme scienza che non basterebbe una vita per impararla tutta. Troppa approssimazione e superficialità nel consegnare programmi alimentari e seminare consigli. Studiare prima, pensare poi e pensare ancora dopo e dopo forse potrete dare consigli. non basta avere addominali scolpiti per pensare di sapere tutto sull’alimentazione. La nutrizione va ben oltre quello e parte pensate un po’ dal cervello quello che spesso nutrite poco proprio con alcune diete e scelte veramente assurde