Intervista ricevuta dalla Dott.ssa Virginia Sanchesi
Uno dei mantra più gettonati allo scoccare del nuovo anno è sempre quello di rimettersi a dieta e di rimettersi in forma, quasi a volersi giustificare per le abbuffate tipiche del periodo festivo e il non autocontrollo del proprio stile salutare per “colpa” delle innumerevoli pranzi e cene di auguri. Dolci, alcolici e cibi ipercalorici diventano nel periodo natalizio abitudini quotidiane e, in tutto questo, l’appuntamento con la palestra ovviamente viene rimandato. Negli ultimi dieci anni c’è stato un cambiamento migliorativo della concezione stessa del benessere. Abbiamo più consapevolezza sul piano alimentare e stiamo attenti, non solo a evitare cibi ricchi di colesterolo, ma anche a tutto ciò che rappresenta eccesso di zuccheri aggiunti e abbiamo sviluppato un nuovo interesse per cibi biologici e affini. Medici e autorità nazionali continuano a sottolineare la pericolosità delle diete fai da te, verbo di tutti coloro che vogliono perdere qualche chilo velocemente e invitano sempre di più ad adottare una dieta sana consigliata da esperti e ad evitare anche l’assunzione di alcolici, fino a dieci anni fa tollerata. Infatti molte aziende producono versioni “alcool free” dei loro prodotti.
In tutta questa nuova corrente di filosofia dello stare bene, rientra il movimento fisico, non più visto come un’ansia di allenamento, ma focalizzata in sessione di attività fisica più brevi e a minore intensità. Quindi brindiamo certamente al passaggio del nuovo anno con questi buoni propositi, parametrati al concetto di dieta e fitness di questo decennio, sapendo anche le conoscenze e gli studi in questo settore sono in continua evoluzione per restare a lungo evergreen e in buona salute.
La domanda di spunto di questo articolo però rimanda al quesito: dobbiamo iniziare dal movimento fisico o dalla dieta?.
Ne parliamo con il Dott. Marco Zanetti, biologo, nutrizionista con una storica preparazione e formazione nel settore non solo della nutrizione, ma anche della preparazione atletica e del movimento fisico inteso come benessere generale.
Perchè per dimagrire bisogna pensare prima al movimento fisico piuttosto che alla dieta?
“Troppo spesso si pensa che dimagrire sia solo un fattore di mangiare meno e ridurre le calorie o i carboidrati e l’effetto sul dimagrimento è assicurato. Se per dimagrimento si intende la perdita del peso e basta, questo è quello che si ottiene in effetti. La scienza però ci chiede di far dimagrire i pazienti in salute e non di fare perdere chili senza dare attenzione allo stato di salute. Molti nutrizionisti puntano solo sullo spostare l’ago della bilancia e si interessano poco a cosa è stato perduto nel dimagrimento: se massa grassa o massa magra. Spesso questi specialisti non svolgono esami fondamentali come quelli antropometrici, non fanno l’impedenziometria e mettono “a trofeo” il calo dei chili ma non il modo di come li abbiamo persi. Sono formalmente contrario – continua il Dott. Zanetti – alle perdite di peso troppo repentine. Spesso queste sono accompagnate da perdita di massa muscolare e conseguentemente di massa magra. Ricordiamoci che è la massa magra che sostiene il metabolismo e non deve essere persa, ma anzi acquistata a scapito della massa bruna. Sono contrario alle diete chetogeniche, se non strettamente necessarie, perché carenti in microelementi fondamentali. Sono favorevole, come primo obiettivo, nella necessita di iniziare dal movimento fisico, piuttosto che a una riduzione delle calorie, in quanto nel primo step di un progetto di dimagramento, dobbiamo consumare calorie aumentando l’attività fisica giornaliera e non riducendo gli alimenti.”
Cosa rappresentano gli alimenti e la loro scelta in un programma di perdita di peso e perché lei parla di aumentare il movimento?
“Gli alimenti sono la fonte dei mattoni che il corpo non può produrre da solo. Questo tendiamo a dimenticarlo. Il corpo ha bisogno di un costante apporto di nutrienti essenziali che non è in grado di produrre da solo come gli aminoacidi essenziali, gli acidi grassi essenziali, le vitamine, i minerali. Se si riducono troppo le calorie è inevitabile generare delle carenze. In questo senso sostengo che è basilare e più importante aumentare il movimento fisico piuttosto che ricorrere a diete drastiche. Vi faccio un esempio. Una donna alta 150 cm e di 50 kg raramente avrà bisogno di una dieta maggiore di 1200-1400 kcal., ma se deve dimagrire senza attività fisica, è possibile che la sua dieta debba essere ridotta di altri 200-400 kcal. Con una dieta di 1000 Kcal ad esempio si possono assumere 50 mgr di ferro, ma con un assorbimento effettivo del 10% questo equivale a 5 mgr che sono troppo poco per soddisfare le esigenze del corpo. E questo vale anche per altri elementi essenziali.”
Il suo messaggio conclusivo Dott. Zanetti sottolinea l’importanza del movimento fisico prima ancora di iniziare una dieta, giusto?.
“Proprio così. E’ importante, per divulgare un dimagrimento sano, promuovere prima di tutto la ginnastica, abbinata conseguentemente a una dieta sana e bilanciata e il resto vien da se. Altrimenti dovremo fare attenzione alle inevitabili carenze a lungo termine procurate da una dieta troppo restrittiva.
Attenzione quindi agli specchietti per le allodole rappresentate da convincenti metodi che promettono decine di chili persi in poco tempo.
I metodi dei “super dimagramenti in breve tempo” sono sostanzialmente simili e sono tutti dannosi per la salute nel lungo tempo.
Per lo stesso motivo sono contrario ai digiuni prolungati o intermittenti se non programmati per ritardare l’invecchiamento o far perdere peso a chi non ne vuole sapere di seguire una dieta. Sottolineo ancora una volta che la dieta deve apportare in tutti i pasti quello di cui il corpo ha bisogno, altrimenti si perde certamente peso, ma ci si ammala senza ombra di dubbio per altro. Non siamo “sacchi di immondizia” da svuotare o riempire, siamo organismi viventi con precise esigenze non solo di peso corretto, ma anche di buona e lungo benessere psicofisico”.