Ragazzi giovani che muoiono per doping, ciclisti che già a 14 anni fanno uso di doping con il benestare
di medici, famiglia e squadra. Palestre dove i giovani si rivolgono per rinvigorire il proprio corpo che
rimangono fulgorati dallo sviluppo muscolare di un Trainer o spesso solo praticante; e a lui si rivolgono
per essere illuminati e guidati , ma non verso un cammino di salute e prosperoso benessere, ma verso
un incubo che se non toglierà loro la vita ( raro ma possibile evento ) toglierà sicuramente gusto e
piacere nel fare una attività sportiva che dovrebbe solo rappresentare felicità, ma che invece sarà la
loro prigione.
Tutto ciò che è stato fatto finora per arginare il Doping non e’ bastato in quanto “lukewarm” . E’ stato
solo un nastro d acqua dove si potevano ripulire a malapena le punta delle dita; quando invece per
risanare lo Sport ci vorrebbe una vera Doccia fredda, peraltro possibile, rivolta a tutti i componenti del
mercato ( palestre, responsabili di squadre, preparatori, sanitari, aziende ) per mettere mano e porre
fine al dilagare del Doping nello sport. Ci si chiede perché non venga fatto, perché non sia già stato
fatto. Ma di certo deve essere fatto . Non si può rimanere in silenzio e omertosi di fronte a così tanto
orrore.