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MORTE NELLO SPORT

TRISTEZZA NEL CUORE E GRIDO DI ALLARME

La notizia della morte di un atleta di Bodybuilding giovanissimo a Padova, dopo aver svolto una competizione internazionale IFBB e’ rimbalzata su tutti i giornali.

Come soldato semplice in prima fila nella battaglia contro il Doping e conoscendo perfettamente il nemico, sono triste per il ragazzo e per la sua famiglia il cui destino non gli ha permesso di incontrare le persone giuste che lo potessero invece guidare in una scelta meno estrema.

Non sappiamo quali saranno gli esiti degli esami cui il ragazzo verrà sottoposto, ma a prescindere anche se dovessero sentenziare un improvviso arresto cardiaco, non ci si può che interrogare sul da farsi e non limitarsi a farlo solo quando ci sono morti sul campo.

Io lancio una denuncia che spero possa essere condivisa il più possibile sulle vostre bacheche spesso piene del nulla ( e scusate se sono cosi diretto ). Ma i miei bisbigli forse non sono stati sentiti in questi anni e non penso che i responsabili delle morti nello sport per doping siano solo gli atleti e i preparatori, ma anche le istituzioni che non si interrogano e non lavorano con le persone giuste.

Il Doping nello sport visto che coinvolge centinaia di migliaia di utilizzatori dovrebbe essere visto come una battaglia principale da parte del Ministero della Salute e dello Sport. E se prima la mia disponibilità alla Ministra Grillo non e’ arrivata, la rinnovo al Ministro dello Sport Spadafora e della salute Speranza, nella “speranza” proprio che qualcuno li avverta del danno sociale che il dilagare del doping sta apportando alla societa’, sia in termini salutistici che culturali e ne facciano una missione del loro ministero.

Di doping non se ne deve solo parlare quando ci sono i casi positivi o le morti, ma sempre e continuamente. E rimane questa una delle mie missioni diffondere la cultura di una pratica sportiva in palestra sana e una battaglia contro lo spaccio e l’abuso della professione medica da parte di innumerevoli preparatori e personal trainer in italia.

Non sarebbe difficile sbarazzarsi di questa piaga. Ogni atleta che gareggiava a Padova Domenica era palesemente dopato, perche’ non si agisce ?.

Chi sono i responsabili ?, vogliamo realmente dare un taglio e sanzionare, oppure fa troppo comodo mantenere questo smercio illegale e lo sfruttamento dei poveri ragazzi che cadono nella rete di queste infame preparazioni ?

Lancio un grido di allarme verso le istituzioni, I NAS, I Ministeri.

Lancio un invito al pentimento e alla conversione verso uno sport pulito a tutti i preparatori.

Chiedo ai Presidenti delle associazioni e federazioni di Bodybuilding in Italia che permettono ad atleti dopati di gareggiare sui loro podi di dimettersi e rimettere il loro mandato. La Cultura Fisica può essere svolta in modo diverso, e’ un sano stile di vita che permetterebbe alle persone di vivere a lungo e proteggere la propria salute; e’ diventata invece un mattatoio dove gli atleti sono nell’ordine: bestie, cavie ed esempi di cui vantarsi sui social.

Dr. Marco Zanetti

Pres. FIBBN e SISP

Marco Zanetti

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