E’ oramai assodato che
le interazioni tra alimentazione e longevità sono innumerevoli. A seconda del
livello di alimentazione scorretta la nostra vita può
essere accorciata di un periodo variabile tra i 5 e 30 anni, tutto dipendente
dai nostri comportamenti alimentari macroscopici. Se a livello macroscopico
molto dipende dal nostro comportamento, a livello microscopico dipende dalla onestà
delle aziende produttrici e quella del paese dove viviamo.
In Italia esiste un buon livello di tutela con
codice del consumo, e applicazione dei regolamenti europei in modo abbastanza
conforme anche se non sufficiente per proteggerci dalla delinquente tendenza di
alcune aziende italiane poco sanzionate nel loro tentativo di ingannarci ( vedi
i prodotti biologici non realmente tali ). Sulle sanzioni dobbiamo migliorare,
ma sulle regole ne abbiamo in numero maggiore rispetto a tutti gli altri paesi
della UE e sicuramente di più che in paesi come la Cina, India, Canada e Stati
Uniti dove la protezione dell”economia passa davanti alla protezione della
salute in modo molto più marcato che da noi.
Il glifosilato anche se non unico, ne e’ un
esempio. usato come erbicida nel 90 % delle coltivazioni americane e’
praticamente assente nelle coltivazioni made in Italy, esso e’ genotossico,
altera il nostro sistema endocrino, lo sviluppo sessuale e la flora batterica
intestinale.
Noi siamo più attenti anche perché da noi e’
vietato. Peccato che non lo sia in questi altri paesi da dove purtroppo sempre
di più importeremo i loro grani. Le multinazionali italiane già lo fanno, costa
meno. Vietiamo il suo uso nelle nostre agricolture per giusta causa, ma lo
facciamo entrare dalla finestra usando i prodotti di questi paesi che lo
contengono. Sembra assurdo, ma e’ cosi. Non e’ ancora obbligatorio per le
aziende italiane indicare la provenienza del grano di partenza e l’unica cosa
che possiamo fare al momento per proteggerci e’ cercare piccole aziende che non
importando grani dall’estero possono garantirci di non consumare sostanze
tossiche per il nostro organismo. Forse in futuro ci sarà l’obbligo di indicare
in etichetta la provenienza del 50% del grano ( non vedo perché non tutto ).
per ora purtroppo la nostra Europa si e’ inginocchiata alla multinazionale Monsanto
( potentissima azienda del chimico ), consentendo una ulteriore proroga ,
speriamo che l’Italia faccia la sua parte e imponga dichiarazione in etichetta.
Dobbiamo mantenere la nostra superiorità alimentare. In America e’ praticamente
impossibile a meno di sofisticate e impegnative ricerche non disponibili per la
classe medio bassa, inoltre più un prodotto e’ naturale e semplice in America
costa il doppio o il triplo e quindi impossibile da acquistare per chi di possibilità
ne ha poche. Mi piace visitare i mercati quando sono all’estero, ma qua in
America sono più una boutique per pochi ricchi che il posto come da noi dove
comprare direttamente da agricoltori risparmiando.
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