OMEOPATIA.
A chi mi chiede cosa penso della omeopatia rispondo così. La fisica classica sta alla fisica quantistica moderna come la medicina classica allopatica sta alla medicina molecolare omeopatica. Indescrivibile incomprensibile a molti. Nella medicina moderna e’ sempre possibile prevedere o quasi l’effetto di un farmaco, nella medicina molecolare non si assegna un valore o significato a una molecola, ma a una relazione tra le particelle della materia che cambiano a seconda delle condizioni. Gli allopatici guardano a un mondo piatto e vedono fin dove riescono con i mezzi a loro disposizione rifiutandosi spesso di credere che possa esistere semplicemente la fede ( che spesso cura più della materia ) e che oltre l’orizzonte visibile ci possa essere un mondo invisibile che si esplora solo con la forza dell’ingegno. Quando vidi per la prima volta farmaci omeopatici in vendita nei paesi nord europei, Canada e Francia all’inizio dei miei viaggi, mi chiedevo come era possibile che in Italia non fossero conosciuti e venduti. La risposta fu che in Italia non lo erano perché non era stata provata la loro efficacia e vietata era la loro vendita. In realtà non era cosi, esistevano già numerosi istituti indipendenti in tutto il mondo che ne dimostravano l’efficacia con sperimentazione a doppio cieco e pure con sperimentazioni su animali ( dove l’effetto placebo e’ nullo ). Da li a poco l’omoeopatia seppur in ritardo arrivò anche da noi. Un po come l’osteopatia e la Chiropratica, in ritardo, ma finalmente arrivarono come discipline riconosciute. Sull’omeopatia oltre ad esserci degli studi che ne provano l’efficacia, sembra siano quasi ridotti al lumicino gli effetti collaterali in quanto il sistema degli organi prende la parte utile e la usa se il sistema energetico e’ alterato, altrimenti passa imperturbato nel sistema corpo senza interagire con gli apparati del corpo. Per qualche motivo legato più all’interazione tra molecole che alla presenza delle molecole stesse, l’omeopatia funziona e coadiuva l’allopatia e non la deve sostituire. Successe poi negli anni novanta un interesse sempre più marcato verso l’omeopatia da parte delle persone che ne provavano sulla propria pelle l ‘ efficacia. La scienza ufficiale ancora restia nell’accettarla ha dovuto però cedere il passo agli interessi delle multinazionali del farmaco e delle farmacie che ne vedevano un business importante e da allora sono arrivate le pressioni al Governo perché ne autorizzasse la vendita, ma solo attraverso il canale farmacie dando quindi un timbro di ufficialità di tipo lobbistico ma non di riconoscimento scientifico. La vendita nelle farmacie e’ quindi diventata prioritaria. L’affermazione da fare non e’ quindi l’invito alle farmacie di interrompere la loro vendita, in quanto sarebbe più anacronistico considerate le evidenze, ma chiedersi semmai perché solo nelle Farmacie debbano essere venduti dal momento che il sistema Sanitario Nazionale non lo riconosce come pratica di cura efficace. Se viene deciso di venderlo solo attraverso un canale ufficiale come quello delle farmacie deve essere legato a un preciso riconoscimento in quanto se la posizione del ministero e’ che non servono a nulla non si capisce come mai solo le farmacie possono venderle e non ad esempio le erboristerie che invece vendono preparati efficaci sulla salute come i preparati erboristici. Se si trattasse di acqua e zucchero e basta, penso che chiunque potrebbe venderli e il Ministero dovrebbe essere coerente, vengano venduti come alimenti per togliere ogni collegamento di funzionalità dei preparati, oppure ne ufficializzi l’utilità’ riconoscendone l’ efficacia ( per altro spesso provata ) e la loro innocuità’ definendo il modus operandi sanitario per averne un controllo e un uso adeguato e bilanciato tra omeopatia e allopatia ed evitare i disastri e i possibili danni alla salute per un suo uso improprio e non controllato. Il non sapere esattamente il perché o come un sistema funziona non è motivo di opposizione. Molte teorie della meccanica quantistica non sono ancora spiegate, ma sono reali. Abbiamo una visione tridimensionale del mondo e ci mancano ancora degli strumenti. Cerchiamo quindi se possibile di essere un po’ meglio degli ominidi estinti che all’arrivo del fuoco lo rifiutarono come il peggior male; chi si evolse invece furono coloro che si avvicinarono ad esso e riuscirono a domarlo per i propri usi e interessi fino ad arrivare a noi ovvero l’apice dell’evoluzione ( forse ), grazie forse proprio al coraggio e alla curiosità di cui il genere umano è a volte vittima e a volte vincitore.