Tra gli integratori più studiati e le cui ricerche scientifiche sono validate dalla tipologia di esperimenti fatti e da effetti terapeutici reali e sperimentati sul corpo umano, quello della Curcuma rappresenta un caso epocale. In un periodo della storia della nutrizione umana dove ci si rivolge al passato e alla storia millenaria di tradizioni culinarie, la riscoperta delle spezie della medicina orientale fa da apripista. Sono nell’ultimo anno sono stati pubblicati centinaia di test medici di grande valore sull’uso della curcuma che ne hanno ampliato e magnificato le sue proprietà. Non si tratta quindi di un semplice integratore come tanti altri spesso sperimentato in vitro e di pochissimo valore scientifico. Qua affrontiamo una radice che può a tutti gli effetti avere un ruolo terapeutico al pari di un farmaco. Comprovando che la nutriceutica è solo agli albori e che le tradizioni millenarie devono ispirare la ricerca e unire le medicine. Il suo utilizzo si è dimostrato efficace dopo interventi di chirurgia coronaria facilitando il recupero del paziente; si è dimostrata efficace come antinfiammatoria per stomatiti del cavo orale al posto della Clorexidina; si è dimostrato molto utile nel migliorare malattie epatiche e soprattutto le steatopatie ovvero l’accumulo di grasso nel fegato sia di alcolizzati che non; l’aggiunta di piperidina , te verde e pepe nero ne aumenta l’assimilazione e la funzione; per non dimenticare la sua efficacia negli sportivi per il recupero muscolare e nei malati di cancro del colon retto il cui uso costante ne ha dimostrato la funzione di cura e regressione del cancro abbinata alla chemioterapia.
Si tratta di un integratore miracoloso che la medicina sta mettendo alla prova abbinandola ai farmaci della medicina occidentale per facilitare il recupero, aumentare la loro potenza, migliorare la salute e prevenire l’affetto catabolico di terapie ed attività fisica. L’azione di questa spezia non è solo basata sulla quantità di acidi e curcuminoidi presenti, ma probabilmente centinaia di composti che assieme rappresentano una bomba di salute e di grande potere antinvecchiamento. In India il curry è costituito principalmente da curcuma e questo popolo ne fa un uso quotidiano e in quantità. Molte patologie cancerose in quelle popolazioni sono ancora assenti.
Potrebbe essere questo il motivo ? Difficile dirlo, ma di sicuro l’uso delle spezie aiuta, approfondiamo il perché.
Ha un potere antiossidante non solo perché blocca i radicali liberi, ma perché ne previene la formazione. Ha una forte capacità anticoagulante e come tale quindi antitrombotica ed è utile nelle malattie cardiovascolari. Ha un effetto antinfiammatorio su tutto il corpo, ma in modo spiccato sul pancreas dove ne riduce l’accumulo di grasso, ne riduce l’infiammazione e rallenta la trasformazione di una iperglicemia in diabete di tipo 2. Riduce le lipoproteine del sangue cattive le LDL del 12 % e aumenta il colesterolo buono HDL del 25%.
Per quanto riguarda il cancro, la curcuma si è dimostrata efficace nella
prevenzione non solo del cancro del colon retto, ma anche di quello di altri
organi ed apparati. Come ad esempio il cancro alla bocca e gola dei fumatori
che dovrebbero farne un uso quotidiano per esserne protetti.
Per il cancro alla mammella si è dimostrato su cavie che la curcumina riduce l’effetto estrogenico che molte sostanze che noi introduciamo con l’alimentazione hanno, come i pesticidi e le plastiche che hanno un effetto ormonale; riducendo questo, si ha un minor rischio di sviluppare un tumore alla mammella.
Per il cancro al colon numerose sono le ricerche sui topi transgenici che sviluppano naturalmente polipi intestinali, ebbene su di essi si è visto che l’utilizzo della curcuma riduce del 40 % lo sviluppo di tali polipi e di conseguenza anche della formazione di tumori dai quali derivano. Il loro uso fa presumere che il suo uso anche in pazienti con polipi possa aiutare la loro regressione.
Molti poi sono gli studi che devono ancora essere approfonditi, ma che fanno ben sperare come la quasi assenza del tumore alla prostata nelle persone indiane che consumano elevate quantità di questa spezia e che la curcumina facilita l’autodistruzione delle cellule tumorali. Uno degli effetti della curcumina infatti è l’inibizione della COX2, un importante enzima infiammatorio e la cui inibizione porta a un aumento dell’autofagia delle cellule tumorali. Durante lo sviluppo tumorale infatti si ha un aumento delle cox2 che impedisce la morte delle cellule tumorali, facilita l’angiogenesi tumorale e le metastasi. Questo effetto potrebbe essere alla base della regressione di molti tumori.
Non dimenticherei poi gli studi che stanno approfondendo l’azione della curcumina nello stimolare il sistema immunitario ad eliminare la proteina amiloide principale responsabile della creazione delle placche sulle cellule nervose alla base dello sviluppo dell’alzheimer.
Cosa fare quindi? Ad esempio iniziate
ad aggiungere la curcuma ai vostri piatti, anche nello yogurt o nel frullato,
abbinatelo a elementi che ne facilitano l’ assorbimento come il Te verde e il
gioco e’ fatto.
Un cucchiaino al giorno e’ sufficiente. Iniziamo a
prenderci cura di noi con una alimentazione sana e aggiungendo alle spezie di
tradizione mediterranea quelle di comprovata efficacia per combattere molte
malattie del secolo che forse hanno aiutato a tenere al riparo da molte
malattie popolazioni lontane. La globalizzazione oggi ci permette infatti di
poter avere queste spezie e di usarle in cucina. O se non ci piacesse di
prendere se necessario degli integratori. L’inquinamento, lo scarso valore
nutritivo dei cibi soprattutto se non biologici e l’aumento dell’aspettativa di
vita ci devono far riflettere e chiedere cosa si può fare per vivere meglio e
più a lungo. La curcuma è uno dei tanti
strumenti che abbiamo.
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