La depressione ha raggiunto nella società moderna una dimensione allarmante. Ci sono numerosi fattori che influenzano la depressione anche esterni e la nostra dieta potrebbe giocare un ruolo. I neuroni del nostro cervello producono ormoni come la serotonina, la dopamina e la noradrenalina che se in equilibrio rappresentano un valido scudo contro l’insorgere della depressione. Ma purtroppo spesso questo non è il caso. Quando siamo disturbati e stressati aumenta la produzione di cortisolo che alza i livelli di noradrenalina e di zuccheri nel sangue e un certo nervosismo. Quando siamo invece rilassati e appagati aumenta la produzione di serotonina che favorisce la calma e il rilassamento. Quando siamo stressati e depressi spesso usiamo il cibo come soluzione per appagarci in quanto consumando carboidrati aumentiamo la produzione di insulina che aumenta la permeabilità della barriera ematoencefalica ai precursori della serotonina ( triptofano ), a discapito di altri aminoacidi che stimolano gli altri ormoni. Quando però finisce il loro effetto si alza invece il livello di cortisolo che serve a rialzare gli zuccheri e a favorire invece la produzione di noradrenalina e dopamina con agitazione e insoddisfazione tipici della depressione. Più siamo depressi e più il nostro corpo ci spinge a mangiare alimenti ricchi di zuccheri spesso raffinati e dolciumi, proprio perché hanno un effetto farmacologico e danno benessere,  che è così tanto ricercato nei depressi. Quello che si deve evitare è proprio il circolo vizioso generato da questi alimenti. Chi soffre di depressione deve evitare i dolciumi, magari favorire il cioccolato fondente amaro e piuttosto favorire un giusto equilibrio della dieta con una buona dose di grassi abbinati ai carboidrati e proteine che tengono costante l’innalzamento della glicemia senza questi sbalzi che sarebbero negativi per la salute.

La dieta deve avere frutta, ma dopo un po’ di frutta secca come noci e mandorle. Deve essere ricca di verdura. Ci devono essere proteine sane come carne bianca e pesce. Un po’ di formaggio o uova a pranzo. E poi cereali integrali e legumi in minima quantità. Cosi facendo si tiene sotto controllo la glicemia e l’effetto rebound cosi deleterio per tenere sotto controllo la patologia. Per ultimo da non dimenticare sulla depressione è  la carenza di vitamine e Sali minerali. La loro carenza infatti derivante da una alimentazione poco bilanciata e insana a volte con una flora batterica alterata può peggiorare i sintomi depressivi. Una semplice integrazione di vitamine e minerali spesso migliora la sintomatologia.

Varie sono le forme depressive e il giusto riconoscimento potrebbe essere importante per la giusta terapia medica.

La forma di depressione più comune e tipica è l’episodio depressivo. Un episodio può iniziare rapidamente in pochi giorni o lentamente per diverse settimane e in genere ha una durata di diverse settimane e mesi. Per poter parlare di episodio depressivo devono essere presenti in modo permanente diversi sintomi depressivi per almeno 2 settimane. La maggior parte delle persone che hanno un episodio depressivo avrà ulteriori episodi nella sua vita (disturbo depressivo ricorrente).

La distimia è invece caratterizzata da un livello di gravità più lieve della sintomatologia depressiva presente nei episodi depressivi o nel disturbo depressivo ricorrente. Tuttavia, il disturbo inizia principalmente durante l’adolescenza ed è persistente, con sintomi che durano almeno 2 anni, a volte decenni.

Poi I disturbi affettivi bipolari (disturbo maniaco-depressivo)sono meno frequenti dei disturbi unipolari, ma sono più gravi. Bipolare I e bipolare II.

I pazienti bipolari I soffrono sia di episodi depressivi, sia di episodi maniacali. Gli episodi maniacali possono verificarsi improvvisamente dopo diversi episodi depressivi e, se presente, la diagnosi originale di depressione unipolare deve essere modificata in disturbo affettivo bipolare. Questo cambiamento dello stato dell’umore può verificarsi molto rapidamente (nel corso di una notte) dopo un episodio depressivo o dopo mesi e anni di stato dell’umore sano. Le fasi maniacali sono caratterizzate da un umore eccessivo, connesso con iperattività, irrequietezza, irritabilità, loquacità e ridotta necessità di dormire.

Il modo migliore per descrivere questo è  che si alterna a passare dall’essere in cima al mondo fino alla profondità della disperazione.

Bipolare II: Se i sintomi maniacali sono meno pronunciati e non portano a gravi problemi psicosociali, non viene diagnosticato un episodio maniacale ma ipomaniacale. Se un paziente soffre sia di episodi depressivi, sia di episodi ipomaniacali, viene diagnosticato un disturbo bipolare II. A volte l’episodio ipomaniacale si verifica immediatamente dopo la fine di un episodio depressivo.

Poi c’e’ la depressione atipica, hanno gli stessi sintomi depressivi di quelli con depressione tipica con due eccezioni: considerando che nei pazienti con depressione tipica si verifica mancanza di appetito e difficoltà ad addormentarsi, i pazienti con depressione atipica mostrano eccessiva assunzione di cibo e di sonno. Questo tipo di depressione può verificarsi nella depressione unipolare e bipolare.

I pazienti con disturbo affettivo stagionale invece mostrano i sintomi atipici descritti nella depressione atipica e inoltre soffrono di questo tipo di depressione solo durante una certa stagione dell’anno, nella maggior parte dei casi durante l’autunno e l’inverno.

A ognuno il suo, ma la dieta potrebbe avere un effetto chiave

Marco Zanetti

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