Nella pratica capita sempre più frequentemente di ascoltare, da parte dei pazienti, delle notizie relative all’alimentazione che non hanno nessun fondamento.
Non è un caso infatti che molte persone, quando si presentano dal nutrizionista, ritengono di essere già in possesso di molte verità relative al cibo ed al “saper mangiare”.
Molti dei pazienti, a causa della diffusa disinformazione, sono convinti di possedere già una buona condotta alimentare ed ancor più convinti di sapere come doversi gestire.
L’unico periodo dove l’essere umano riesce ad essere preciso nella propria alimentazione, è quando viene allattato al seno della mamma.
Noi siamo gli unici esseri viventi a non essere più in grado di seguire quelli che sono i nostri istinti nutrizionali.
Ci si affida a quelle che sono le usanze e le tradizioni, alla pubblicità oppure anche ai consigli di amici e conoscenti.
Altre persone ancora, eliminano a caso determinati cibi, senza che questa pratica debba necessariamente sortire particolari effetti.
La cosa più incredibile è, che pur non ottenendo vantaggio alcuno da questa eliminazione, continuano a tenere fuori dalla propria dieta i cibi che si è deciso di eliminare in precedenza.
Queste scelte il più delle volte vengono suggerite da persone amiche, oppure, sempre più sorprendentemente, da persone che con il lavoro del nutrizionista, non hanno nulla a che vedere tipo estetiste, personal trainer, massaggiatori, naturopati .
Un’altra spinta decisamente molto forte, viene dalla pubblicità. Quando il campione di tennis Djocovich ha detto che avrebbe seguito una dieta priva di glutine e che i risultati erano eccezionali, tutti dietro a seguire il suo esempio senza motivo
Questo comportamento è stato ulteriormente potenziato ed amplificato dal fatto che, molti pazienti, attribuivano le vittorie conseguite da Djokovic all’eliminazione del glutine dalla dieta.
Non veniva assolutamente ipotizzato che il famoso tennista potesse vincere a causa della sua bravura ed al fatto che avesse un periodo di forma fisica eccellente ed anche per il suo talento.
Djokovic infatti, pur avendo reintrodotto il glutine venti giorni dopo l’inizio della sua presunta eliminazione dalla dieta, ha continuato a macinare successi e vittorie. Ma a tal notizia, tutti se ne sono guardati bene dal diffonderla!
Il campione in questione, concludendo il discorso, si alimentava si alimenta e si alimenterà come dovrebbe fare un atleta in base agli propri allenamenti, spostamenti, gusti etcetc…
Dal momento che il cibo, la tavola e la convivialità rappresentano un momento di grande e piacevole occasione per socializzare, ecco che alcuni comportamenti ed alcune scelte alimentari vengono influenzate anche dall’ambiente e dal livello socio-culturale.
Paragonare “ ricco caviale” con dei “poveri fagioli”, è esattamente questo. A nessuno, o meglio a pochi, interessa magari sapere qualcosa relativamente al contenuto, le caratteristiche bromatologiche o meglio l’utilità ed i benefici che questi cibi possono apportare al nostro organismo.
Addirittura alcuni alimenti vengono etichettati come di moda ed altri come superati.
Immaginiamo per esempio i cereali per la colazione al mattino, così tanto utilizzati a discapito del superato biscotto di grano.
Altri alimenti ancora, vengono identificati come alimenti purificatori o consolatori, alcuni altri come afrodisiaci.
E’ dunque evidente che, tutta questa serie di congetture, possono modificare ed anche di molto le abitudini alimentari più normali, spostando così le abitudini su scelte meno vantaggiose.
Una problematica che affligge gli sportivi in generale, ma le atlete in particolare a causa della presenza mensile del ciclo mestruale, è la carenza di ferro.
In ambulatorio capita molto frequentemente che gli sportivi ricorrano a dosi massicce di spinaci, con l’intima convinzione di aumentare l’apporto di ferro al proprio organismo.
Nulla di più sbagliato perché, sia le quantità di fibre presenti negli spinaci e sia la scarsa BIODISPONIBILITA’ del ferro contenuto in essi, rendono questo gustoso alimento privo dei vantaggi che gli si attribuiscono.
La “biodisponibilità” del ferro presente negli spinaci è circa 1,4%.
La “biodisponibilità” del ferro presente nella carne rossa è del 20%.
Facendo rapidamente dei calcoli, osserveremo che la quantità di ferro che viene assorbita da parte del nostro organismo consumando un filetto di circa 200 gr, è pari alla quantità di ferro che viene assorbita consumando 5 kg di spinaci!!!!
Altra moda che ha reso un cibo superato rispetto ad uno moderno, ha portato a consumare molto meno burro a favore di un aumento dei consumi di margarina.
Il burro oltre ad essere un ottimo cibo, è ricco di Vit. D e non contiene tutto quel colesterolo come comunemente viene immaginato.
100 gr. Di burro = 1 uovo. Cioè il contenuto di colesterolo contenuto in 100 grammi di burro equivalgono al contenuto di colesterolo presente in un uovo.
Come fonte di Vit. D poi, è un cibo fantastico visto che è uno dei pochi a contenerne.
Data la presenza di Ca++ e di Vit. D nel burro, risulta essere utilissimo nel trofismo osseo e nella formazione dei denti, aspetto questo tutt’ altro che trascurabile sia nei bambini che nei soggetti anziani.
Nello sportivo è un prodotto utilissimo, ricco infatti di acidi grassi a catena corta, che entrano in gioco come riserva energetica negli sport e negli sforzi prolungati.
Tra gli sportivi, ne esistono tantissimi che utilizzano lo yogurt come se fosse un elemento imprescindibile dalla dieta visto che gli vengono attribuite virtù “miracolose e medicamentose”.
Questa favola, chiamiamola così, venne fuori perché il premio Nobel russo per la chimica Dott. Eli Metchnikoff, studiando una popolazione caucasica, notò la straordinaria longevità di questa popolazione accoppiata ad una buonissima salute.
Dal momento che questa popolazione utilizzava notevoli quantitativi di yogurt nella dieta, egli attribuì questo incredibile benessere al consumo abbondante di yogurt.
Ma poiché a livello scientifico occorre verificare sempre tutto e, dal momento che anche se uno studioso è già un premio Nobel non usufruisce di benefici, il lavoro di Metchnikoff venne ovviamente verificato.
Ma già prima che il risultato della verifica fosse pubblicato, la notizia dei benefici dello yogurt aveva già fatto il giro del mondo.
La conseguenza della verifica portò alla conclusione che la longevità e buona salute della popolazione studiata, non avesse in nessun modo correlazione con il consumo dello yogurt, in quanto che, altre popolazioni in aree geografiche adiacenti, pur consumando mediamente le stesse quantità, non presentavano né la stessa longevità né lo stesso buon livello di salute.
Conclusione: lo yogurt è un alimento buono e gustoso, e va bene come latticino, ma non ha gli effetti miracolosi immaginati . Oggi la pubblicita’ spinge verso la dieta chetogenica e a basso contenuto di glucidi. Ma essa è alla base di business miliardari legati alla vendita di integratori a basso contenuto di glucidi e a un business legato all’effetto collaterale della dieta stessa la perdita di glicogeno e liquidi muscolari, oltre a un rallentamento del metabolismo se non si tratta di una dieta adatta a te in quanto non rientrante nelle patologie per cui questa dieta viene prescritta. Ma tutti che vengono illusi dalla pubblicità’ di trainer o nutrizionisti che la pubblicizzano per fare cassa, ma non per la salute dei loro pazienti.
Per non parlare degli integratori, molti molto spesso inutili e senza senso se non accompagnati da una dieta efficace.
E le falsità sui pro biotici ? come possiamo prescrivere probiotici se non conosciamo la composizione del microbiota intestinale, eppure i probiotici sono tra i supplementi quelli più venduti al mondo, senza sapere che forse stiamo facendo un danno all’intestino se non lo curiamo adeguatamente con le fibre giuste della dieta e i giusti probiotici, ma solo quelli mancanti.
“Ogni moda è figlia del suo tempo e ogni tempo ha i suoi imbecilli che la seguono”
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