Sapete che l’obesità modifica il cervello in modo permanente e che come ci comportiamo modifica l’espressione dei nostri geni e che la predisposizione ci accompagna tutta la vita ?
Seguire un corretto stile di vita fin dai primi anni della nostra vita diventa fondamentale, un esempio: alle persone in sovrappeso risulta alterato il meccanismo cerebrale che regola l’appetito in base alla quantità di nutrienti presenti nello stomaco. Questa situazione potrebbe derivare sia da un loro comportamento errato per lungo tempo che da una possibile predisposizione genetica o entrambi
Chi ne ha predisposizione o si e’ comportato male per troppi anni ha il sistema di controllo dell’appetito alterato
I ricercatori hanno infuso glucosio e grassi direttamente nello stomaco di 28 volontari normopeso e di 30 persone con obesità. E poi hanno monitorato attraverso la risonanza magnetica funzionale lo striato, una regione cerebrale che regola il desiderio di cercare e consumare i cibi a cui siamo interessati e agisce tramite la dopamina, coinvolta nel circuito della ricompensa.
Nei partecipanti normopeso, dopo le infusioni di zuccheri e grassi, i livelli di dopamina sono saliti e l’attività dello striato è diminuita: dunque i circuiti della ricompensa si erano attivati e non c’era più bisogno di cercare altro cibo.
Nei volontari con obesità, invece, l’attività dello striato non è parsa modificata dopo le infusioni. L’assunzione di grassi non ha fatto aumentare in modo importante il rilascio di dopamina, che è sì stata osservata dopo l’assunzione di zuccheri, ma che non è riuscita a spegnere l’attività dello striato, come se il senso di sazietà non venisse registrato. Anche dopo il dimagrimento, la risposta del cervello ai nutrienti non è parsa migliorata, danno permanente.
La prevenzione è quindi importante per evitare che meccanismi di questo tipo entrino in azione, ma comprendere anche meglio come siamo fatti lo è altrettanto.
Oggi attraverso studi di genetica approfondita possiamo mettere in risalto alcune problematiche e predisposizioni che prima non erano evidenziabili
Ecco alcuni esempi
Per quanto riguarda il controllo della fame da un punto di vista genetico potremmo studiare il neuro peptide Y, la melanocortina, la leptina in termini di produzione e recettore, l’adiponectina o la grelina sia come produzione che come recettore ( tutti ormoni coinvolti nella sensazione di fame ), queste ci danno molte risposte.
Poi potremmo studiare gli ormoni coinvolti nell’accumulo genetico adiposo come il gene FTO quello specifico dell’obesita’ che se omozigote negativo comporta una particolare predisposizione all’accumulo di tessuto grasso, un vero handicap
Poi potremmo andare ad analizzare i geni del metabolismo proteico come la PPMK 1 che ci permette di sapere se l’alimentazione iperproteica cosi diffusa oggi sarebbe invece da sconsigliare, non siamo tutti uguali
Oppure i geni che determinano predisposizione alla iperglicemia e resistenza all’insulina oppure dislipidemia e ci permettono quindi di intraprendere un percorso di nutrizione specifico che va a ridurre tutti i fattori di rischio specifici
Sono delle belle cose vero ? Oggi la scienza ci sta aiutando tantissimo a riconoscere come costruire meglio una terapia su misura e adatta a tutte le esigenze. Come si usa la scienza e la morale potranno fare la differenza, ma spesso se si cerca le risposte si trovano
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