Astemi ubriachi
Gli scienziati dell’Università di Toronto hanno descritto un particolare caso di ebbrezza in una donna astemia. La causa è da riferire alla fermentazione intestinale che ha causato i sintomi dell’eccesso di alcol nel corpo della signora senza averne assunto. Si tratta della sindrome della fermentazione intestinale, meglio conosciuta come sindrome dell’autoproduzione di birra, che ha colpito una paziente di 50 anni che ha presentato durante l’accesso del pronto soccorso, un elevato tasso alcolico nel sangue nonostante fosse astemia. La sindrome di cui soffre si verifica quando alcuni tipi di funghi intestinali fermentano dando vita all’alcol nell’organismo ed ai suoi sintomi tipici come sonnolenza e difficoltà di articolazione della parola. Analizzare il microbiota intestinale con le moderne tecniche potrebbe aiutarci a evitare spiacevoli conseguenze
Rahel T. Zewude, Kenneth Croitoru, Ronit Das, Brian Goldman and Isaac I. Bogoch
CMAJ June 03, 2024 196 (21) E724-E727; DOI: https://doi.org/10.1503/cmaj.231319
Troppi italiani in sovrappeso
Troppi italiani sono in sovrappeso. Addirittura, 4 su 10 hanno chili di troppo, mentre 1 su 10 è in condizione di obesità. Le linee guida per una corretta alimentazione riferiscono che bisogna consumare cinque porzioni giornaliere di frutta e verdura, ma non è un consiglio che abitualmente viene seguito (solo il 7%). Il 3% di adulti in una fascia dai 19 ai 69 anni dichiara di non inserire né frutta né verdura nei propri pasti, mentre il 45% afferma di consumarne almeno tre porzioni al giorno. Questo è quanto emerge dai dati della sorveglianza Passi e Passi d’Argento dell’Istituto Superiore di Sanità pubblicati sul sito Epicentro che fanno riferimento al biennio 2022-2023 e che coinvolgono almeno l’80% delle Asl con un campione pari a 275 persone per ciascuna. Grazie a quanto raccolto sappiamo che le donne sono più attente degli uomini e che sussistono differenze relative anche allo stato sociale: le persone con minori problemi economici seguono di più la regola dei cosiddetti ‘five a day’. Determinante può essere l’aiuto dei medici di base: quando il consiglio arriva dal proprio dottore di fiducia generalmente ci si mette a dieta. (Agenbio)
Zuccheri e tumori
La chiave della relazione tra dieta e rischio di cancro potrebbe risiedere in alcuni cambiamenti nel metabolismo del glucosio in grado di disattivare un gene protettivo dai tumori, il BRCA2. La scoperta porta la firma di un gruppo di ricercatori di Singapore e del Regno Unito. Il team di ricercatori ha prima esaminato le persone che avevano ereditato una copia difettosa di BRCA2, scoprendo che le cellule di queste persone erano più sensibili al metilgliossale (MGO), un composto che viene prodotto in grandi quantità quando nel sangue vi è iperglicemia. Proprio il metabolismo del glucosio è responsabile di oltre il 90% del MGO presente nelle cellule: livelli elevati possono portare alla formazione di radicali liberi, composti dannosi che danneggiano il DNA e le proteine. In condizioni come il diabete. Dove i livelli di MGO sono elevati a causa dell’alto livello di zucchero nel sangue, questi composti dannosi contribuiscono alle complicanze della malattia. I ricercatori hanno scoperto che il MGO può disattivare temporaneamente le funzioni antitumorali, provocando mutazioni legate allo sviluppo del cancro. Questo effetto potrebbe essere osservato nelle cellule non cancerose e nei campioni di tessuto derivati dai pazienti, in alcuni casi di cancro al seno umano e in modelli murini di cancro al pancreas.
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