Patologie e alimentazione

Aterosclerosi e importanza di dieta e integrazione

Il problema delle placche nelle piccole e medie arterie del corpo deriva dal fatto che queste da un giorno all’altro possono ostruire l’intero vaso e causare una ischemia oppure staccarsi e determinare un ictus cerebrale o un infarto oppure rompersi e causare un aneurisma. Ma vediamo cosa la scienza oggi ci dice in merito.

Una volta si colpevolizzava direttamente il colesterolo e ancora oggi purtroppo ci si limita a guardare il dito, ma non dove esso indica cioe’ l ‘origine del problema.

Oggi vi svelo qualcosa di interessante che alcuni di voi forse non hanno mai sentito e sfaterò il mito del colesterolo cosi importante per vendere le statine.

 Il colesterolo non e’ piu il problema, anzi la sua importanza e’ notevole nell’invecchiamento perché abbassarlo troppo riduce la flessibilità delle membrane e riduce la produzione degli ormoni steroidei. La gravità del colesterolo esiste se esso si fissa sulle arterie e in concomitanza si calcifica, perché il problema e’ proprio la calcificazione di queste placche che dobbiamo invece evitare.

Nelle placche si è scoperto che esiste una proteina che si chiama MGP ( matrix GLA protein ), che attivata da una vitamina la K2 che la carbossila, impedisce al calcio circolante di depositarsi sulle placche. Un vero toccasano quindi. La chiave e’ proprio quella. La MGP e’ la più potente proteina che contrasta le malattie cardiovascolari. Allora cosa bisogna fare?.

Innanzitutto ridurre il deposito del colesterolo e questo lo si fa con la dieta aumentando gli omega 3 e riducendo i grassi saturi ( ma fino a un certo punto e non in modo drastico ), ricordiamoci che sono gli zuccheri ad alzare i trigliceridi e la resistenza all’insulina ad alzare di troppo il colesterolo circolante, e’ una questione di conoscenza Biochimica.

Poi cos’altro bisogna fare ?

Se si e’ predisposti all’accumulo di queste placche assicurarci in primis di avere una giusta quantità di vitamina A, poi di vitamina D3  e poi di K2. Spieghiamo come mai .

La calcificazione delle placche inizia non appena le placche si formano fino ad arrivare al loro 20 %.

Quale e’ il ruolo della vitamina A. Sappiamo che essa è utile per la pelle e la vista, ma non solo, anche per l’ osso. Essa infatti stimola la produzione di osteocalcina da parte degli osteoblasti, questa per essere attivata deve avere la vitamina K2 e una volta attivata facilita l ‘accumulo di calcio nelle ossa prevenendo l’osteoporosi e inibendo invece l’aumento del calcio nel sangue.

Poi abbiamo la vitamina D3, essa agisce come un ormone cicolante che favorisce l’accumulo del calcio nelle ossa e per farlo lo fa aumentando l’assorbimento osseo del calcio e sempre stimolando la osteocalcina che deve essere attivata dalla K2.

Se abbiamo vitamina A, ma poca vit D3 non si accumula calcio nelle ossa, ma rimane nel sangue  e questo e’ un rischio per le placche , e se anche abbiamo vit D3 ma non k2 c ‘e’ sempre rischio che si accumuli il calcio nelle placche perche’ la K2 stimola la MGP che non la fa accumulare nelle placche. Una aiuta l’altra. Ma assieme fanno una bella musica.

La K2 ricordiamo a tutti che non è la K1 ( utile per la coagulazione e da tenere sotto controllo se si usano anticoagulanti ), la K2 e’ un’altra cosa e’ la menachinone e ha una composizione chimica diversa e agisce sulle ossa e sui vasi e si puo’ tranquillamente assumere se si prendono degli anticoagulanti. La k2 si trova nel rosso d uovo, nella carne, nei latticini oppure dalla soia fermentata, ma i vegetariani possono esserne carenti se non fanno attenzione.

Il paradosso francese quindi non e’ dovuto al vino come da anni si e’ creduto e all’assunzione di resveratrolo, ma dall’alto consumo di formaggi, uova e pate’ che hanno un alto contenuto di k2. Ci eravamo sbagliati o sbagliati in modo parziale.

Ovvio non si deve esagerare, ma avere una giusta quantita’ di Vit K2 protegge dalla calcificazione delle arterie.

Ogni 10000 UI di vit D3 bisogna assumere 100 mcgr di K2, cosi che agiscano assieme.

Se c’e’ la A non deve mancare la d3 e a queste non deve mancare la K2.

Soprattutto nelle donne con il calo degli estrogeni e l’osteoporosi che galoppa, l’attività’ fisica e la giusta quantita’ di vit K2 risolve il problema dell’osteoporosi e anche delle placche che spesso si formano assieme. Ricordate che chi perde osso ha anche maggiore rischio di morire di patologie cardiocircolatorie. L’osteocalcina prodotta da vit A e D3 e attivata da K2 ha anche un effetto di stimolo dell’insulina cosi importante nell’insulino resistenza. Diciamo che tutto e’ collegato come in un perfetto sistema.

Buona giornata

Marco Zanetti

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