Un importante molecola che ha varie funzioni per lo sportivo, ma non solo anche per le persone che sono sovrappeso e vogliono rallentare l invecchiamento, vediamo come  mai:

Dal punto di vista chimico, la carnosina è un dipeptide composto da una molecola di β-alanina legata a una molecola di istidina. La presenza del gruppo imidazolico dell’istidina conferisce alla carnosina la capacità di agire come tampone contro variazioni di pH, rendendola importante nei tessuti muscolari sottoposti a stress metabolico, ma lo vedremo nel dettaglio dopo. La sintesi della carnosina avviene principalmente nei muscoli scheletrici attraverso l’enzima carnosina sintetasi, che catalizza la condensazione della β-alanina con l’istidina. La degradazione della carnosina avviene invece tramite l’azione dell’enzima carnosinasi, presente nel siero e in altri tessuti, che scinde il dipeptide nei suoi componenti amminoacidici. È importante evitare quindi eccessi e mantenere l’assunzione giornaliera tra 500 mg e 1 g per evitare una degradazione eccessiva.

La principale azione per la salute di questa sostanza si trova nella sua capacita’ di agire come antiglicante naturale grazie alla sua capacità di reagire con intermedi reattivi della glicazione, prevenendo così la formazione di AGEs. Gli ages ricordiamolo che sono le molecole che derivano dalla unione del glucosio con gli aminoacidi delle proteine e sono alla base di tutte le patologie degenerative legate alla glicazione che le persone che mangiano tanti zuccheri e carboidrati semplici o chi soffre di diabete hanno, con il rischio di sviluppare danni a tutti gli organi e apparati.

Come realizza questa attivita’ la carnosina ?

  1. Scavenging dei Radicali Liberi: La carnosina può neutralizzare i radicali liberi, riducendo lo stress ossidativo che promuove la formazione di AGEs.
  2. Chelazione dei Metalli: La carnosina può chelare ioni metallici come rame e zinco, che catalizzano le reazioni di glicazione.
  3. Interazione Diretta con Zuccheri e Intermedi: La carnosina può formare complessi stabili con zuccheri e intermedi reattivi della glicazione, impedendo loro di interagire con le proteine.

La capacità della carnosina di inibire la formazione di AGEs suggerisce quindi che potrebbe avere un ruolo terapeutico nel trattamento e nella prevenzione di malattie legate alla glicazione. Studi preclinici e clinici hanno indicato che la supplementazione con carnosina può migliorare la funzione muscolare, proteggere contro il danno ossidativo e infiammatorio, e potenzialmente rallentare la progressione di complicanze diabetiche. Inoltre, le capacità della carnosina di ridurre gli AGEs derivano anche dalle sue proprietà di buffer, ma vediamo come:

La carnosina, con la formula chimica C₉H₁₄N₄O₃, presenta un gruppo imidazolico derivato dall’istidina, particolarmente responsabile delle sue proprietà tampone. Questo gruppo imidazolico ha un pKa di circa 6,8, vicino al pH fisiologico del corpo umano, rendendo la carnosina efficace nel tamponare le variazioni di pH sia in ambiente acido che basico.

  • Questo gruppo può infatti accettare o donare protoni (H⁺) in risposta ai cambiamenti di pH intracellulare. In condizioni di acidità (pH basso), il gruppo imidazolico può accettare protoni, mentre in condizioni alcaline (pH alto), può rilasciarli. Questa reazione di equilibrio aiuta a stabilizzare il pH intracellulare.
  • Durante l’attività fisica intensa, il metabolismo anaerobico del glucosio produce acido lattico e lo sappiamo perche’ i muscoli iniziano a bruciare, abbassando il pH intracellulare. La carnosina interviene neutralizzando l’acidità, aiutando a prevenire l’acidosi e permettendo ai muscoli di mantenere la funzionalità e ridurre la fatica.

Nei muscoli scheletrici, dove la produzione di acido lattico è comune durante l’esercizio fisico, la carnosina è particolarmente abbondante e svolge quindi un ruolo cruciale nel tamponare l’acido che si forma e velocizza quindi il recupero

Infine, la carnosina ha un importante ruolo di riduzione della glicazione grazie alla sua funzione di blocco del metilgliossale. Il metilgliossale (MG) è un composto altamente reattivo prodotto come sottoprodotto del metabolismo del glucosio e di altre vie metaboliche. È noto per la sua capacità di glicare proteine, lipidi e acidi nucleici, portando alla formazione di prodotti finali della glicazione avanzata (AGEs), che sono associati a diverse patologie croniche. La carnosina svolge un ruolo cruciale nella neutralizzazione anche il metilgliossale, questo o deriva dalla degradazione del glucosio se ce ne e’ troppo ma anche dal metabolismo dei chetoni, quindi attenzione alle diete chetogeniche. Come lo neutralizza la carnosina ?

  1. La carnosina può reagire direttamente con il metilgliossale, formando addotti stabili e meno reattivi. Questo impedisce al metilgliossale di reagire con proteine e formare AGEs.
  2. Può sequestrare intermedi reattivi della glicazione prima che possano interagire con altre molecole cellulari.

La capacità della carnosina di neutralizzare il metilgliossale ha importanti implicazioni per la salute:

  • Protezione contro le Complicanze del Diabete: Nei pazienti diabetici, i livelli di metilgliossale sono spesso elevati, contribuendo a complicanze come la neuropatia, la nefropatia e la retinopatia.
  • Riduzione del Rischio Cardiovascolare: Gli AGEs e il metilgliossale sono implicati nell’aterosclerosi e nelle malattie cardiovascolari. La carnosina può contribuire a ridurre il rischio cardiovascolare neutralizzando il MG.

Inserire nei momenti di forte stress, o allenamenti intensi o nelle persone con emoglobina glicata alta o glicemia alta o diabete della carnosina come integrazione potrebbe quindi tornare utile

Buona Giornata

Marco Zanetti

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